Ieri sono stato in ospedale per una visita medica. Nel bene o nel male, a tutti capita o capiterà nella vita. L'iter da seguire, ad esempio per fare una risonanza magnetica, è il seguente:
1) Visita dallo specialista che prescrive l'esame diagnostico;
2) Presentazione della richiesta al medico di famiglie che rilascia la propria prescrizione per la prenotazione dell'esame;
3) Visita al più vicino CUP (centro unico di prenotazione), di solito all'ospedale più vicino e prenotazione della prestazione medica;
4) Attesa
5) Attesa
6) Attesa
7) Arrivato il giorno della visita, bisogna pagare il ticket, o se si è esenti, si va ugualmente in cassa per l'accertamento di questa esenzione. Questa operazione avviene nello stesso luogo della prenotazione, ossia al CUP (un qualsiasi CUP, non necessariamente quello dove si è prenotato, o quello della struttura ospedaliera dove si usufruirà della prestazione, anche questa info a molti sconosciuta);
8) Consegna della prescrizione, con annessa ricevuta di pagamento, o visto per l'esenzione, all'accettazione del reparto in cui bisogna eseguire la prestazione;
9) Visita;
10) Attesa dei risultati-referto.
10 semplici punti, tutti accomunati da un semplice parametro...L'ATTESA.
Ora, se la patologia per la quale si è costretti a far ricorso alle visite mediche è di poco conto, l'attesa non è importante, se il problema è grave ci sono corsie preferenziali (pagando in strutture private o comunque in caso di ricovero tutto è rapido), ma se il problema è di media entità, si convive con esso per un bel po'.
Tralasciando i punti 1-2 4-6, sui quali ben poco si può fare, se non migliorare l'efficienza, cosa più facile a dirsi che a farsi, i punti che più mi ha shoccato sono stati il punto 3 e il 7: prenotazione e pagamento del ticket.
Di solito il CUP in cui si va per il pagamento è costituito da una stanza di 40-50mq con sedie più o meno disposte ordinate, e assiepate, in piedi o sedute, qualcosa come un centinaio di persone in attesa. Al duplice compito di prenotazione e di pagamento ci sono 4 sportelli, e un quinto, più decentrato, è adibito ad un unico singolare compito: la distribuzione dei numeretti. Ebbene si, non c'è la tipica macchinetta che si trova dal panettiere, c'è uno sportello, con annesso dipendente a distribuire i numeretti solo ai pochi eletti che presentano regolare richiesta del medico di famiglia. Questo per eliminare i pochi che si presentano allo sportello per prenotare, pur non avendo la richiesta, o i "furbi" che prendono più numeri, si allontanano, e poi tornano potendo giocare su più possibilità di essere chiamati. Invece così tutti hanno un unico numerino, e nessuno può abbandonare la stanza per andare a fare la spesa visto che minimo c'è una mezz'ora di attesa. In più di solito la stanza è tenuta ad una temperatura equatoriale, con gente non sempre in grandissima forma, siam sempre in un ospedale, che tossisce e starnutisce proprio al tuo fianco. L'attesa dura in media 45minuti (a me è durata un'ora).
Ed è proprio su questi due punti che credo ci sia molto da fare, cose fattibili da mettere in pratica. Un primo passo, a dire il vero, è stato fatto. Non tutti sanno che le prenotazioni possono essere fatte anche in farmacia, un luogo ben più facilmente accessibile, e in cui le code non sono chilometriche, quasi mai. In più è stata data la possibilità di pagare il ticket anche tramite le ricevitorie del Lotto (come bollo della macchina, bollettini postali ecc...). L'inconveniente di questo metodo è che il commerciante che esegue l'operazione applica una commissione di 2€, che per molti sarebbe allettante, pur di risparmiarsi la coda al famigerato CUP. La genialata sarebbe una, secondo me, dare la possibilità di pagare il ticket anche in Farmacia. Parlo di genialata per un semplice motivo, in farmacia non ci sarebbe bisogno di pagare nessuna commissione e il sistema di riscossione per la asl, del corrispettivo pagato in farmacia sarebbe di gran lunga più rapido, e con meno passaggi rispetto al pagamento fatto in ricevitoria. Spiego, o provo a farlo: il pazienta va in ricevitoria, esibisce la prenotazione (il commerciante si fa un po' di cavoli tuoi...leggi sotto), paga il ticket, paga la commissione, ed è apposto. Il commerciante, una volta al mese, prende la somma riscossa con il pagamento di tutti i ticket, e fa un versamento alla asl, la quale può usare i soldi riscossi per la propria gestione (ovviamente). Vediamo che succederebbe in farmacia: il paziente, va in farmacia, innanzitutto trova un dottore, che legge l'esame che deve fare il paziente, ed essendo fedele al segreto professionale, non può diffondere la notizia che Tizio deve farsi una gastroscopia, o una visita andrologica alla vicina di casa (se si vive in un paesino piccolo, come me, queste notizie corrono più veloci della luce...), un minimo di privacy è garantita. Quindi paga il ticket, non paga alcuna commissione e va felice per la sua strada. A questo punto la asl che deve fare per entrare in possesso dei propri soldi? NIENTE!!! Assolutamente niente. Le farmacie, come tutti sanno, dispensano i medicinali gratuitamente o tramite pagamento del ticket, per poi essere rimborsate dalla asl. Quindi, nulla di più facile sarebbe sottrarre dal dovuto che l'asl deve alla farmacia, quello che è stato raccolto dai ticket per le prestazioni ospedaliere. Ci sarebbero meno passaggi, con riduzione delle commissioni da pagare sia da parte del paziente, sia dell'asl: il versamento, il prelievo da e per un conto comporta sempre una spesa, quindi se il tabaccaio deposita sul conto dell'asl, paga una commissione alla banca, a sua volta l'asl deve prelevare dal conto e pagare la gestione del conto, quindi l'asl deve trasferire i soldi alle farmacie (tra i costi di gestione, la dispensazione del farmaco è una voce importante) pagando ancora un'altra commissione...Piccole cifre, ma su migliaia di operazioni, diventano cifre un pelo più importanti. E il guadagno è ovviamente anche del farmacista, che non deve aspettare necessariamente il pagamento del dovuto da parte dell'asl, che spesso non è puntuale, ma una parte la avrebbe già in cascina, proveniente dai ticket delle prestazioni.
Insomma piccole cose, e anche se non tutti prenoterebbero o pagherebbero in farmacia, la coda presso il CUP sarebbe più umana.
Tanto per iniziare mi accontenterei che il famoso quinto sportello fosse assegnato il compito della prenotazione-pagamento, come per gli altri 4 sportelli, invece che alla distribuzione del numerino, per cercar di dare un finto ordine al caos.
Piccole cose, ma che potrebbero fare la differenza.