lunedì 26 dicembre 2011

Buon Natale a tutti gli sparuti lettori di questo blog


Solo un augurio per un buon Natale in famiglia, perchè si sa, Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi, come dicono giustamente gli Elio e le Storie Tese...

"Christmas with the yours, Easter what you want"!!!

giovedì 15 dicembre 2011

La mezza giornata di Radio Deejay


Ho sempre odiato la radio, in macchina ho sempre odiato dover cambiare frequenza ogni 5 minuti per ricercare una canzone decente, o un deejay che dicesse qualcosa di sensato ed interessante, e non il solito discorsetto sulla statistica singolare fatta da una qualsiasi università inglese.
Ultimamente ho passato molto tempo in auto, e vista la mia pigrizia, fare mille cd da ascoltare era un'impresa insostenibile, quindi mi sono dovuto convertire.
Il cambiare stazione alla ricerca della canzone decente però è stato subito accantonato, oltretutto è molto pericoloso perchè si rischia sempre di distrarsi mentre si guida. Così ho cercato una radio che mettesse musica decente, con deejay almeno sensati.

La prima scelta è caduta su Radio Capital visto il buon livello di musica passata. Qui si possono ascoltare grandi classici di Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, ecc... Un po' di sano Rock "vintage" e qualcosina di moderno. I lati negativi però sono presto venuti a galla: spesso serve un bagaglio musicale ampio  per conoscere o riconoscere qualche cantante degli anni 60-70, che di certo fa buona musica, ma che risulta comunque un po' passata. Inoltre è veramente difficile riuscire ad ascoltare qualche pezzo in voga ai giorni nostri. Altra nota negativa, i deejay: conducendo programmi con questo genere di musica, di solito sono grandi esperti, raccontano aneddoti molto interessanti su questa o quella band, ma a lungo andare l'interesse cala e cala anche l'attenzione su ciò che dicono. Per giunta ci sono diversi programmi a sfondo politico e, seppur interessanti anche questi, al secondo giorno di ascolto diventano troppo pesanti per prolungare ancora la permanenza su queste frequenze.

Così, zapping-ando, ho incontrato un'altra radio di primo ordine, almeno per notorietà: Radio 101. Un giusto mix di grandi successi presenti e passati. Come musica è forse il top, ma i programmi che riempiono i vuoti tra un brano e l'altro non riesco ad ascoltarli. Dalle 7-10 c'è "La carica di 101", programma allegro, chiasciarone, zeppo di imitazioni. Proprio quello che non cerco a prima mattina. Andando avanti troviamo un programma di informazione con 2 dj preparati, ma che non riescono ad attrarre la mia attenzione. Poi si incontra Vladimir Luxuria, Tamara Dona, Federico "l'olandese volante" e Marco Balestri. Di questi, l'unica che si salva è Tamara Donà, che a volte ospita qualche ospite interessante. Il peggiore è Marco Balestri: fa un programma di un peso specifico esagerato, parla spesso di depressione, amori infranti ecc, insomma non proprio una programma di alleggerimento.

E alla fine ho pensato di provare un'altra radio di rinomato splendore: radio Deejay. Qui conoscevo già due programmi, quello di Fabio Volo che va in onda dalle 9 alle 10, e il seguente, "Deejay chiama Italia" con Lunus e Nicola. "Il Volo del mattino" ho iniziato ad ascoltarlo dall'anno scorso in realtà, grazie alla possibilità di riascoltarlo sul web a qualsiasi ora, incuriosito e sorpreso dal fatto  che questo ragazzo, che per me non era altro che una Iena, diventata scrittore, conducesse un programma radiofonico ormai da anni. "Deejay chiama Italia" invece mi è capitato di seguirlo in TV su All-Music (oggi Deejay-TV) nelle mattinate da studente universitario fuorisede. Sono due programmi molto divertenti.

Il primo è un mix di splendide citazioni di personaggi illustri (e chi conosceva Oshio prima?!?), divertenti interventi di ascoltatori e musica che difficilmente si ascolta in radio. Il secondo è un programma di informazione molto leggero, con ospiti eccezionali, da cantanti famosi a campioni dello sport, da scrittori emergenti ad attori affermati. E la musica che mandano è contemporanea, con qualche nota dance di troppo per i miei gusti, ma veramente ricca di hits. 
Quindi dalle 9 alle 12 la radio da ascoltare è scelta. 

E non solo, dalle 7 alle 9 c'è il Trio-Medusa che fa un programma troppo giusto per l'orario: la prima ora si concentrano sull'analizzare le notizie apparse sui giornali sempre con la loro indistinguibile chiave ironica, la seconda ora invece si alleggeriscono i discorsi, c'è l'intervento di qualche ascoltatore, e si discute di temi sempre attuali e spesso esilaranti.
Dalle 12-13 c'è il programma "The Network", un ottimo programma su viaggi, gente che vive, ha vissuto o sta andando all'estero. Veramente divertente, interessante e permette di fare centinaia di migliaia di chilometri in più con la mente, rispetto a quelli che si fanno in auto.
Le 13, arrivati a quest'ora la magia finisce purtroppo. Parte "Ciao Belli", format ormai da anni in voga su questa radio, ma che ha un umorismo troppo demenziale per i miei gusti.
E da qui in poi anche radio dj smette di essere la mia radio e lo zapping riprende piede nella mia auto.
Peccato, ma almeno mezza giornata è assicurata.

martedì 6 dicembre 2011

Di Ticket, Prenotazioni ed Esenzioni

Ieri sono stato in ospedale per una visita medica. Nel bene o nel male, a tutti capita o capiterà nella vita. L'iter da seguire, ad esempio per fare una risonanza magnetica, è il seguente:

1) Visita dallo specialista che prescrive l'esame diagnostico;
2) Presentazione della richiesta al medico di famiglie che rilascia la propria prescrizione per la prenotazione dell'esame;
3) Visita al più vicino CUP (centro unico di prenotazione), di solito all'ospedale più vicino e prenotazione della prestazione medica;
4) Attesa
5) Attesa
6) Attesa
7) Arrivato il giorno della visita, bisogna pagare il ticket, o se si è esenti, si va ugualmente in cassa per l'accertamento di questa esenzione. Questa operazione avviene nello stesso luogo della prenotazione, ossia al CUP (un qualsiasi CUP, non necessariamente quello dove si è prenotato, o quello della struttura ospedaliera dove si usufruirà della prestazione, anche questa info a molti sconosciuta);
8) Consegna della prescrizione, con annessa ricevuta di pagamento, o visto per l'esenzione, all'accettazione del reparto in cui bisogna eseguire la prestazione;
9) Visita;
10) Attesa dei risultati-referto.

10 semplici punti, tutti accomunati da un semplice parametro...L'ATTESA.
Ora, se la patologia per la quale si è costretti a far ricorso alle visite mediche è di poco conto, l'attesa non è importante, se il problema è grave ci sono corsie preferenziali (pagando in strutture private o comunque in caso di ricovero tutto è rapido), ma se il problema è di media entità, si convive con esso per un bel po'.
Tralasciando i punti 1-2 4-6, sui quali ben poco si può fare, se non migliorare l'efficienza, cosa più facile a dirsi che a farsi, i punti che più mi ha shoccato sono stati il punto 3 e il 7: prenotazione e pagamento del ticket.
Di solito il CUP in cui si va per il pagamento è costituito da una stanza di 40-50mq con sedie più o meno disposte ordinate, e assiepate, in piedi o sedute, qualcosa come un centinaio di persone in attesa. Al duplice compito di prenotazione e di pagamento ci sono 4 sportelli, e un quinto, più decentrato, è adibito ad un unico singolare compito: la distribuzione dei numeretti. Ebbene si, non c'è la tipica macchinetta che si trova dal panettiere, c'è uno sportello, con annesso dipendente a distribuire i numeretti solo ai pochi eletti che presentano regolare richiesta del medico di famiglia. Questo per eliminare i pochi che si presentano allo sportello per prenotare, pur non avendo la richiesta, o i "furbi" che prendono più numeri, si allontanano, e poi tornano potendo giocare su più possibilità di essere chiamati. Invece così tutti hanno un unico numerino, e nessuno può abbandonare la stanza per andare a fare la spesa visto che minimo c'è una mezz'ora di attesa. In più di solito la stanza è tenuta ad una temperatura equatoriale, con gente non sempre in grandissima forma, siam sempre in un ospedale, che tossisce e starnutisce proprio al tuo fianco. L'attesa dura in media 45minuti (a me è durata un'ora).
Ed è proprio su questi due punti che credo ci sia molto da fare, cose fattibili da mettere in pratica. Un primo passo, a dire il vero, è stato fatto. Non tutti sanno che le prenotazioni possono essere fatte anche in farmacia, un luogo ben più facilmente accessibile, e in cui le code non sono chilometriche, quasi mai. In più è stata data la possibilità di pagare il ticket anche tramite le ricevitorie del Lotto (come bollo della macchina, bollettini postali ecc...). L'inconveniente di questo metodo è che il commerciante che esegue l'operazione applica una commissione di 2€, che per molti sarebbe allettante, pur di risparmiarsi la coda al famigerato CUP. La genialata sarebbe una, secondo me, dare la possibilità di pagare il ticket anche in Farmacia. Parlo di genialata per un semplice motivo, in farmacia non ci sarebbe bisogno di pagare nessuna commissione e il sistema di riscossione per la asl, del corrispettivo pagato in farmacia sarebbe di gran lunga più rapido, e con meno passaggi rispetto al pagamento fatto in ricevitoria. Spiego, o provo a farlo: il pazienta va in ricevitoria, esibisce la prenotazione (il commerciante si fa un po' di cavoli tuoi...leggi sotto), paga il ticket, paga la commissione, ed è apposto. Il commerciante, una volta al mese, prende la somma riscossa con il pagamento di tutti i ticket, e fa un versamento alla asl, la quale può usare i soldi riscossi per la propria gestione (ovviamente). Vediamo che succederebbe in farmacia: il paziente, va in farmacia, innanzitutto trova un dottore, che legge l'esame che deve fare il paziente, ed essendo fedele al segreto professionale, non può diffondere la notizia che Tizio deve farsi una gastroscopia, o una visita andrologica alla vicina di casa (se si vive in un paesino piccolo, come me, queste notizie corrono più veloci della luce...), un minimo di privacy è garantita. Quindi paga il ticket, non paga alcuna commissione e va felice per la sua strada. A questo punto la asl che deve fare per entrare in possesso dei propri soldi? NIENTE!!! Assolutamente niente. Le farmacie, come tutti sanno, dispensano i medicinali gratuitamente o tramite pagamento del ticket, per poi essere rimborsate dalla asl. Quindi, nulla di più facile sarebbe sottrarre dal dovuto che l'asl deve alla farmacia, quello che è stato raccolto dai ticket per le prestazioni ospedaliere. Ci sarebbero meno passaggi, con riduzione delle commissioni da pagare sia da parte del paziente, sia dell'asl: il versamento, il prelievo da e per un conto comporta sempre una spesa, quindi se il tabaccaio deposita sul conto dell'asl, paga una commissione alla banca, a sua volta l'asl deve prelevare dal conto e pagare la gestione del conto, quindi l'asl deve trasferire i soldi alle farmacie (tra i costi di gestione, la dispensazione del farmaco è una voce importante) pagando ancora un'altra commissione...Piccole cifre, ma su migliaia di operazioni, diventano cifre un pelo più importanti. E il guadagno è ovviamente anche del farmacista, che non deve aspettare necessariamente il pagamento del dovuto da parte dell'asl, che spesso non è puntuale, ma una parte la avrebbe già in cascina, proveniente dai ticket delle prestazioni.
Insomma piccole cose, e anche se non tutti prenoterebbero o pagherebbero in farmacia, la coda presso il CUP sarebbe più umana.
Tanto per iniziare mi accontenterei che il famoso quinto sportello fosse assegnato il compito della prenotazione-pagamento, come per gli altri 4 sportelli, invece che alla distribuzione del numerino, per cercar di dare un finto ordine al caos.
Piccole cose, ma che potrebbero fare la differenza.

sabato 3 dicembre 2011

First!!!

Mi capita di leggere, studiare, ascoltare, fare cose nuove, o diverse. Nulla di eclatante purtroppo, ma comunque cose che fanno parte del mio zainetto di esperienze che porto sempre con me e mi rende quel che sono. In questo blog troverete un po' degli "oggetti" riposti nello zainetto.
Parlerò veramente di tantissime cose, ma l'ultima cosa che sento di essere è un saccente, ecco perchè metto subito le cose in chiaro con un titolo che si rifà al buon vecchio Socrate: mi reputo un ignorante, ma questa ignoranza è il trampolino per una conoscenza che non arriva mai a completezza.
Quindi non so, ma vi parlerò di cose che conosco, capisco e credo almeno in parte. Magari questo sarà la spinta a cercar di capire, conoscere e credere con un grado di coscienza sempre maggiore. Staremo a vedere.

Stay tuned!